Le meduse rilasciano un liquido urticante e velenoso, che può causare sintomi molto fastidiosi. Ecco cosa fare per non aggravare la ferita.
Una delle principali preoccupazioni dei bagnanti riguarda la possibilità di essere punti da una medusa. Le punture, infatti, possono essere molto dolorose e, oltre ai comuni sintomi come infiammazione e prurito, possono causare danni più gravi.
I fastidi possono sfociare in patologie molto preoccupanti e, per questo motivo, è fondamentale sapere come comportarsi. I rimedi casalinghi che, di solito, vengono raccomandati (come fare le pipì sulla parte colpita o usare l’ammoniaca) potrebbero soltanto peggiorare la situazione.
Vediamo, dunque, come attenuare il dolore in caso di puntura di medusa, quali sono le conseguenze più comuni e quelle rare, come riconoscerle e come agire per scongiurare gravi ripercussioni sulla salute umana.
Puntura di medusa: come curarla?
I tentacoli delle meduse, a contatto con la pelle dell’uomo, iniettano un veleno che produce un forte dolore, simile a un’ustione, e prurito. La prima cosa da fare è lavare la parte interessata con acqua di mare, per impedire che la sostanza tossica venga assorbita dalla pelle.
Se ci sono residui di tentacoli, bisogna cercare di estrarli con una pinzetta, facendo attenzione a non sfregare. Non utilizzare acqua dolce sulla puntura, perché potrebbe causare la rottura delle nematocisti, ossia gli elementi urticanti presenti dei tentacoli delle meduse e che contengono il veleno.
Si può, invece, applicare un gel a base di cloruro di alluminio o una pomata al cortisone, per prevenire le reazioni infiammatorie e lenire la zona interessata.
Da evitare, in caso di punture da meduse, i rimedi fai-da-te, come le miscele a base di aceto o succo di limone, perché potrebbero peggiorare la ferita e causare una sensazione maggiore di dolore e irritazione. Allo stesso modo, bisogna stare attenti a non esporre la zona in cui si trova la puntura al sole nelle settimane successive, perché sarà più sensibile, e a non strofinare la sabbia, che potrebbe contenere batteri e altri microorganismi.
Se, oltre a formicolio, pizzicore, bruciore e gonfiore, si avvertono sintomo più gravi, come difficoltà respiratorie e gonfiore del viso e della gola, nausea e vomito, cefalea, dolori muscolari e articolari, debolezza e febbre, bisogna rivolgersi immediatamente a un medico o recarsi in Pronto Soccorso, per ricevere una terapia appropriata. Stessa raccomandazione anche quando la puntura coinvolge parti sensibili del corpo, come occhi, bocca o genitali, oppure quando si hanno patologie pregresse.